Escursione invernale a Spiz Zuel

by Stefania

Il percorso per arrivare al punto panoramico di Spitz Zuel è abbastanza battuto, non solo da chi come me vuole rigenerarsi con una bella camminata ma anche da chi si vuole muovere con le pelli.
D’altra parte, il percorso è molto bello e il colpo d’occhio all’arrivo ripaga della fatica, da qui infatti puoi ammirare tutte le Dolomiti Zoldane.


Io ho trovato l’escursione bella e non particolarmente difficile.


Puoi fare questa escursione se devi preparare la muscolatura ad un cambio di quota oppure come prima tappa per un percorso più lungo e complesso come quello per raggiungere il Rifugio Coldai o Torrani (qui avrai quasi 900 m di dislivello e quello che consiglio è quello di avere un po di allenamento prima).

Prima di iniziare vediamo di cosa abbiamo bisogno:
– Zaino da, almeno, 20 litri
– Scarponi (sia d’estate che d’inverno)
– Giacca e Guscio (antivento)
– Cibo e bevande (meglio se calde)
– Bastoncini (ti aiuteranno nella salita ma ancora di più in alcune parti della discesa)
– Cerotti (nel mio zaino non possono mancare)

–> In inverno: ramponcini per neve o ghiaccio/ ciaspole


Siamo pronti?
Si parte!

parcheggio Statale 347 zona Le Vare


Parcheggiamo la macchina al parcheggio che troviamo lungo la Statale 347 in zona “Le Vare”, siamo a 1242 m slm (dovremmo arrivare a 2033 m, siamo sui 800 metri di dislivello, non male per iniziare un buon allenamento).
Indossiamo i nostri scarponi da montagna, io ti consiglio quelli alti in modo che la caviglia resti sempre ben bloccata, mettiamo sulle spalle il nostro zaino e partiamo.
Le indicazioni ci dicono che per arrivare al nostro primo step (Casera della Grava) impiegheremo circa 1 ora. Devi sapere che le indicazioni che trovi nei cartelli dei sentieri sono indicative e calcolate di norma dal CAI, non è indispensabile correre per battere dei record, lo scopo del camminare in montagna è quello di godersi il percorso, ammirare la natura e osservare tutte le bellezze che puoi incontrare lungo il percorso.
Dalla strada Statale saliamo lungo una strada stretta utilizzata dagli abitanti delle poche abitazioni che troviamo finchè è asfaltata, Segnavia 557.


La strada è pulita fino all’ultima casa, poi iniziamo a trovare qualche timida traccia di neve che ci accompagnerà poi per tutto il percorso. Si tratta di una passeggiata senza particolari pendenze e che regala panorami davvero unici.
Io non ho utilizzato le ciaspole ma è bene averle con se per non sprofondare nella neve in caso di percorso non battuto.
Da quando lasciamo la strada asfaltata saliamo nel bosco ma senza grossi cambi di pendenza, sulla sinistra ci fa compagnia il Torrrente Ru della Grava con il suo lento scorrere e siamo sempre ben monitorati dalla Masenade e dalla Moiazza che ci accompagnerà fino alla Casera de la Grava.
Continuiamo la nostra passeggiata in un silenzio a volte surreale, il bosco si apre davanti a noi e arriviamo all’alpeggio posto a 1627 m slm a Casera de la Grave.

Casera de la Grava


Mi fermo per fare qualche fotografia, godermi il panorama e ..cambiare sentiero, prendo il Segnavia 584 che indica Spiz Zuel ( 1 ora e venti), mantenendo la stessa pendenza, più o meno.

Segnavia 584


Arriviamo, con alcuni tornanti, in pendii più aperti e i panorami cambiano.
A valle la giornata non è molto bella ma da quassù sembra che tutto sia ricoperto da un mare fatto di nuvole, si respira una sensazione di libertà. Arriviamo in cresta, ci manca solo un piccolo sforzo per arrivare alla nostra meta.
Spiz Zuel si trova a 2033 m slm mi giro e mi rigiro e la prima cosa che mi viene in mente, e poi ripeterò più volte anche arrivata a valle, è di non aver mai visto tante montagne tutte insieme.


Mi cambio, tiro fuori dallo zaino il panino e il tè caldo e mi crogiolo al sole, felice di poter pranzare, quasi, sopra al tetto del mondo.

Monte Pelmo


Per il rientro rifaremo lo stesso percorso, in poco più di un’oretta e mezza ero nuovamente al parcheggio dove avevo lasciato l’auto.

Terzo Tempo


Il mio consiglio per chi si trova in zona è, e sarà, sempre lo stesso: fermatevi al Ristorante alla Stanga!
Il Ristorante si trova ad un centinaio di metri dalla partenza del nostro percorso e merita una visita anche solo per una breve sosta e questo per tre motivi: il primo è che della Stanga abbiamo dei documenti risalenti al 1802 quando fungeva da cambio cavalli per il Servizio Postale, la seconda è che qui puoi trovare un piccola rivendita di prodotti tipici locali, dai formaggi, alle birre, ai piatti tipici da asporto. La terza, la più importante dopo aver camminato in montagna è per sedersi vicino al Larin (dove, nella tradizione bellunese, potevi trovare il cuore pulsante della casa, dove accendevi e mantenevi il fuoco per scaldarsi , cucinare e come momento di unione famigliare) con le panche di legno e ordinare un bella birra fresca accompagnata da quelle che sono le ormai famose loro Polpette.

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